Classica di Amburgo 2023, numero di Mads Pedersen! 3° Elia Viviani

Spettacolare rimonta di Mads Pedersen per conquistare la Classica di Amburgo 2023. L’ex campione del mondo, reduce dal successo al Giro di Danimarca, è fuoriuscito dal gruppo a circa 600 metri dall’arrivo e, con una gran progressione, è andato a riprendere negli ultimissimi metri il terzetto che si era avvantaggiato negli ultimi 13 chilometri, composto da Yves Lampaert (Soudal-QuickStep), Nils Politt (Bora-hansgrohe) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Senza mai alzarsi sui pedali, il danese della Lidl-Trek ha quindi superato i tre attaccanti e ha tagliato il traguardo davanti a Danny Van Poppel (Bora-hansgrohe), che con una gran volata è arrivato a pochissimi centimetri dalla vittoria. Terzo posto per Elia Viviani (Ineos Grenadiers), che torna sul podio della classica tedesca dopo le tre affermazioni consecutive dal 2017 al 2019.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

La corsa si anima con un tentativo di fuga messo in atto da Sergio Samitier (Movistar), Julian Simon (TotalEnergies) e Lars Van den Berg (Groupama-FDJ). Il gruppo lascia fare e i tre accumulano un buon vantaggio: la situazione, però, non convince granché Van den Berg, che decide di rialzarsi e attendere di essere ripreso. Dopo circa 50 chilometri e dopo aver registrato il ritiro di Sam Bennett (Bora-hansgrohe) per problemi di stomaco, l’UAE Team Emirates mette in scena un doppio attacco, lanciando il duo Tim WellensVegard Stake Laengen in avanscoperta. La mossa UAE dura tuttavia lo spazio di pochi chilometri e i due corridori tornano in gruppo, mentre il vantaggio di Simon e Samitier arriva intanto a toccare i nove minuti.

Progressivamente, però, il duo di testa inizia a perdere terreno e, con 90 chilometri ancora da percorrere, il margine sul gruppo è già ridotto a 3’50”. Una foratura ferma Simon, che perde molto tempo per cambiare la ruota posteriore e vede pregiudicato il suo tentativo di fuga, così Samitier è costretto a proseguire da solo. In testa al gruppo si schierano le squadre dei velocisti, con Soudal-QuickStep e Team Jayco AlUla particolarmente determinate nel ritagliarsi il loro spazio. Il naturale aumento del ritmo porta il vantaggio di Samitier a diminuire sensibilmente, tanto che, con 50 chilometri ancora da percorrere e già affrontato per la prima volta lo strappo di Waseberg, lo spagnolo mantiene solo 1’20’ sul gruppo.

L’avventura del fuggitivo termina dieci chilometri più tardi, e a quel punto il plotone viaggia compatto e a tutta velocità verso il secondo passaggio sul Waseberg. Ad affrontarlo in testa è la Alpecin-Deceuninck, che impone un gran ritmo grazie al quale il gruppo si spezza in più tronconi, lasciando davanti solo tre corridori: Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Mads Pedersen (Lidl-Trek) e Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost). Rapidamente, però, il gruppo si ricompatta, anche se alcuni velocisti puri non riescono più a rientrare, e l’UAE si porta davanti nei chilometri che precedono il terzo e ultimo passaggio sullo strappo. La formazione emiratina aumenta decisamente l’andatura, tanto che, ancora nel tratto pianeggiante, il plotone si spezza attorno alla 20esima posizione.

Il forcing della UAE prosegue sul Waseberg con Wellens, e davanti restano in quattro: Diego Ulissi e Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Arnaud De Lie (Lotto Dstny) e Corbin Strong (Israel-Premier Tech). Hirschi fa il buco a Ulissi, che prende un centinaio di metri di vantaggio, ma da dietro rientrano una ventina di corridori, con la Bora-hansgrohe che va rapidamente a chiudere sul toscano. A quel punto, ai -13 dalla conclusione, allunga Nils Politt (Bora-hansgrohe) assieme a Brandon McNulty (UAE Team Emirates); cogliendo l’attimo giusto, su di loro riesce a rientrare Yves Lampaert (Soudal-QuickStep), e questo terzetto entra negli ultimi dieci chilometri con 17″ di vantaggio sui primi inseguitori, sui quali rientrano un’altra ventina di corridori. Tra questi, diversi della Lidl-Trek e del Team Jayco AlUla, che si mettono a inseguire a testa bassa i tre battistrada per i loro velocisti, Pedersen e Dylan Groenewegen.

Il margine scende a 12″, ma a dar manforte all’inseguimento arrivano i corridori di altre squadre, come Jumbo-Visma e Team Arkéa-Samsic, e a 3000 metri dal traguardo il gap è di soli 7″. Il terzetto al comando prova a resistere, dandosi cambi regolari, ma a 1500 metri dalla conclusione il ricongiungimento sembra ormai cosa fatta. Proprio in quel momento, però, c’è un attimo di incertezza in gruppo e davanti arriva subito la Bora-hansgrohe, che rallenta l’andatura per favorire l’azione di Politt. I battistrada riguadagnano quindi un paio di secondi e, ormai dentro l’ultimo chilometro, McNulty decide di allungare; Lampaert guarda Politt, che ha un attimo di esitazione prima di lanciarsi all’inseguimento dello statunitense, che sembra aver colto l’attimo giusto.

A quel punto, anche Lampaert accelera per provare ad andare a chiudere su McNulty, ma nel frattempo da dietro è partito Pedersen, che con una gran sparata si riporta in scia a Politt e al belga, che a sua volta va a chiudere il buco su McNulty a poco meno di 200 metri dal traguardo. Senza mai alzarsi sui pedali, Pedersen supera d’infilata gli ormai ex tre fuggitivi e riesce a tagliare il traguardo per primo, un istante prima di Danny Van Poppel (Bora-hansgrohe), a sua volta autore di una gran volata, valida però solo per il secondo posto. Terza piazza per Elia Viviani (Ineos Grenadiers), mentre i tre protagonisti del finale finiscono fuori dalla top-5.

Risultato Classica di Amburgo 2023

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